ROMA
Omaggio del capo dello Stato, Giorgio Napolitano, alla tomba del Milite Ignoto, al Vittoriano: è il primo atto della cerimonia per il 63.mo anniversario della Repubblica che si è conclusa con la parata militare intitolata anche quest’anno «La Repubblica e le sue forze armate».
Napolitano è giunto all’Altare della Patria accompagnato dal ministro della Difesa Ignazio La Russa e dal capo di stato di maggiore della Difesa Vincenzo Camporini. Ha quindi passato in rassegna un battaglione interforze schierato in piazza Venezia dove si sono assiepate diverse centinaia di persone. Sulle scale dell’Altare della Patria a ricevere il capo dello Stato ci sono stati, tra gli altri, il presidente del Senato Renato Schifani, quello della Camera Gianfranco Fini, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il presidente della Corte Costituzionale Francesco Amirante.
La banda dell’Esercito ha quindi intonato l’inno nazionale. Dopo l’alzabandiera solenne e la deposizione di una corona d’alloro sul sacello del Milite Ignoto, Napolitano ha lasciato piazza Venezia per passare in rassegna le truppe. Alle 10 il corteo presidenziale ha raggiunto la tribuna di via dei Fori Imperiali dove hanno sfilato circa 6.400 militari e civili. La novità di quest’anno è stata la partecipazione delle rappresentanze della Protezione civile con i Gonfaloni della Regione Abruzzo, della Provincia e del Comune dell’Aquila, a testimoniare il riconoscimento per l’impegno assicurato da tutti i volontari che si sono prodigati per portare soccorso nelle zone terremotate. La cerimonia si è conclusa intorno alle 11 con gli onori finali e il passaggio delle Frecce Tricolori che hanno sorvolato il Vittoriano.
Quest’anno la Difesa ha voluto rendere la manifestazione più sobria, riducendone la durata ad ottanta minuti e diminuendo il personale impegnato. In questo modo è stato ottenuto un risparmio di circa 1 milione di euro che sarà devoluto a favore delle zone terremotate dell’Abruzzo, in particolare al ripristino della viabilità tra L’Aquila e le località vicine al capoluogo abruzzese.
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è arrivato con circa un quarto d’ora di ritardo alla tribuna d’onore per assistere alla tradizionale parata militare ai Fori Imperiali in occasione della Festa della Repubblica. Quando il premier è arrivato a sedersi sulla sua sedia, la parata era già iniziata da 12 minuti, preceduta dall’arrivo del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a bordo della Flamina decappottabile, scortato dai corazzieri a cavallo.
Fonti del governo hanno spiegato il ritardo con una serie di telefonate istituzionali ricevute dal premier proprio in occasione della ricorrenza del 2 giugno. Berlusconi ha raggiunto le alte cariche istituzionali dal retro della tribuna d’onore, accomodandosi tra il presidente del Senato Renato Schifani e il ministro della difesa La Russa. Solo dopo circa un minuto, la stretta di mano con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, accompagnata dal gesto dell’allargamento delle braccia, come a volersi scusare.